Lo zafferano: risorsa economica, turistica e culturale per l’Abruzzo, questo il tema del convegno a cui ho avuto il piacere di partecipare qualche giorno fa.
Il convegno si è tenuto nella sala congressi dello splendido Hotel Villa Maria a Francavilla al Mare (CH),moderato dal giornalista Rai Lucio Valentini, tanti i temi trattati tra questi l’aspetto della salvaguardia di questa coltura che sta praticamente scomparendo, “la terra è bassa e i giovani non hanno voglia di stare chini a raccogliere i fiori“, questa la conclusione amara di Valentino di Marzio, presidente della Cooperativa Altopiano di Navelli.
Lo zafferano Dop dell’Aquila è il migliore al mondo e i motivi sono semplici, i suoi bulbi vengono rinnovati ogni anno a differenza della Spagna, della Grecia, dell’Iran e della Sardegna dove i bulbi vengono riutilizzati per 4 o 5 anni, viene coltivato al di sopra degli 800 metri di altezza, nell’altopiano di Navelli la distribuzione della pioggia e più uniforme, le temperature differiscono dalle altre zona che lo coltivano, le medie annuali sono di 11,3°.
Ne deriva un prodotto biologico (anche se non riesce ancora ad ottenere la certificazione purtroppo) e di alta qualità, il cui profumo è inebriante e assolutamente unico e inconfondibile.
Arrivato in Italia nel 400 grazie ad un monaco, rischia oggi l’estinzione perchè delle 5 tonnellate che di producevano una volta, si arriva ai 70 kg di oggi che non sono sufficienti per fargli avere un futuro roseo, anzi rosso.
Anche per questo motivo è stato creato il libro Zafferano-Zaffran di Luciano D’Angelo e Sandro Visca, un bellissimo ed elegante volume, presentato dal giornalista Rai ed ideatore di Linea verde Federico Fazzuoli; un raffinato lavoro iconografico, prezioso contributo divulgativo per la protezione e la coltivazione della regina delle spezie abruzzesi e per quei pochi coltivatori zafferanieri che continuano a garantire la qualità di un prodotto unico al mondo.
Forse non tutti sanno che lo zafferano ha anche proprietà metaboliche, riduce la fame, agisce sulla seratonina aumentandone i valori e producendo benessere, nella antica Persia di diceva:” Mangia lo zafferano e tornerai a sorridere”, ma attenzione che come tutte le spezie ha anche degli effetti collaterali, soprattutto per le donne incinte.
Il fiore dello zafferano che fine fa dopo averne prelevato gli stimmi?
Viene buttato via, ma lo sapete che ha l’aroma del cioccolato?
Allora la sfida è creare delle ricette che lo possano impiegare visto che è commestibile e anche molto bello da vedere.
Lo chef e caro amico Sergio Maria Teutonico , ha lanciato un monito non chiamiamola spezia, le spezie sono lontane da noi , lo zafferano è un prodotto nostro delle nostre terre e la sua provocazione ma un pò anche la mia è: creiamo delle ricette con lo zafferano, reinventiamo la tradizione usandolo, perchè io di ricerche ne ho fatte molte e vi assicuro che nella cultura gastronomica abruzzese di ricette con lo zafferano codificate, messe alla portata di tutti non ce ne sono.
La cucina è soprattutto condivisione, questo non vuol dire che i crediti non debbano essere riconosciuti, ma per divulgare la conoscenza e la cultura di un prodotto bisogna essere generosi.
Il convegno si è poi concluso con una di gala, opera dello chef stellato Marcello Spadone del ristorante La Bandiera, tutti meravigliosi i piatti, prodotti del territorio sapientemente uniti all’aroma intenso dello zafferano.
Ben vengano questi convegni che pongono l’accento sulle eccellenze che ci sono in Abruzzo, una terra ricca che potrebbe competere a livello nazionale ed internazionale se solo fosse più pronta a “comunicare”.
Ringrazio l’agenzia Delloiacono , per il gentile invito.
Qui potrete vedere il video della presentazione del convegno, è molto bello, non perdetevelo!
I vini abbinati ai piatti sono stati:
Vini Marramiero Brut Metodo Classico,
Zaccagnini San Clemente Trebbiano d’Abruzzo,
Marramiero Inferi Montepulciano Doc,
Zaccagnini Plaisir Bianco Passito.
1 commento
In cucina da Eva
28 Gennaio 2014 a 12:53Ciao! mi presento sono Eva di In cucina da Eva, ti contatto perché ultimamente pensavo di fare un gruppo e non solo per blogger abruzzesi ho un progetto in mente e mi piacerebbe farne far parte più foodblogger possibili, una specie di rubrica e non solo…se ne vuoi far parte fammi sapere e ti inserisco nel gruppo che ho creato su facebook, altrimenti ne parliamo diversamente aspetto una tua notizia.